"Andando ogni mattino al suo lavoro, Marcovaldo passava sotto il verde d'una piazza alberata, un quadrato di giardino pubblico ritagliato in mezzo a quattro vie.
Alzava l'occhio tra le fronde degli ippocastani, dov'erano più folte e solo lasciavano dardeggiare gialli raggi nell'ombra trasparente di linfa, ed ascoltava il chiasso dei passeri stonati ed invisibili sui rami.
A lui parevano usignoli; e si diceva: 'Oh, potessi destarmi una volta al cinguettare degli uccelli e non al suono della sveglia e allo strillo del neonato Paolino e all'inveire di mia moglie Domitilla!'
oppure: 'Oh, potessi dormire qui, solo in mezzo a questo fresco verde e non nella mia stanza bassa e calda; qui, nel silenzio, non nel russare e parlare nel sonno di tutta la famiglia e correre di tram giù nella strada; qui nel buio naturale della notte, non in quello artificiale delle persiane chiuse, zebrato dal riverbero dei fanali; oh, potessi vedere foglie e cielo aprendo gli occhi!'
Con questi pensieri tutti i giorni Marcovaldo incominciava le sue otto ore giornaliere - più gli straordinari - di manovale non qualificato."
Marcovaldo ovvero Le stagioni in città è una raccolta di venti novelle scritte nel 1963 da Italo Calvino, scrittore italiano. Anche in una città grigia e anonima la natura è in grado di far sentire la propria presenza: questo Marcovaldo lo sa bene; sarà proprio questa sua consapevolezza a portarlo verso una serie di disavventure...
Consigliato per tutti i gusti.