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" Duo Mori ivi fra gli altri si trovaro,
d'oscura stirpe nati in Tolomitta;
de' quai l'istoria per esempio raro
di vero amore, è degna esser descritta.
Cloridano e Medor si nominaro,
ch'alla fortuna prospera e alla afflitta
sempre aveano amato Dardinello,
et or passato in Francia il mar con quello.
[...]
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Vòlto al compagno, disse: - O Cloridano,
io non ti posso dir quanto m'incresca
del mio signor, che sia rimaso al piano,
per lupi e corbi, ohimè! troppo degna esca.
Pensando come sempre mi fu umano,
mi par che quando ancor questa anima esca
in onor di sua fama, io non compensi
né sciolga verso lui gli oblighi immensi.
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Io voglio andar, perché non sia insepulto
in mezzo alla campagna, a ritrovarlo:
e forse Dio vorrà ch'io vada occulto
là dove tace il campo del re Carlo.
Tu rimarrai; che quando in ciel sia sculto
ch'io vi debba morir, potrai narrarlo;
che se Fortuna vieta sì bell'opra,
per fama almeno il mio buon cuor si scuopra.
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Stupisce Cloridan, che tanto core,
tanto amor, tanta fede abbia un fanciullo:
e cerca assai, perché gli porta amore,
di fargli quel pensiero irrito e nullo;
ma non gli val, perch'un sì gran dolore
non riceve conforto né trastullo.
Medoro era disposto o di morire,
o ne la tomba il suo signor coprire."
L'Orlando Furioso è un poema cavalleresco scritto nel 1532 da Ludovico Ariosto, scrittore italiano. La trama riguarda gli innumerevoli avvenimenti accaduti nell'assedio di Parigi da parte delle armate musulmane durante il regno di Carlo Magno; nel canto decimottavo l'autore descrive il tentativo di due soldati, Cloridano e Medoro, di recuperare il corpo del loro signore, Dardinello, abbandonato sul campo di battaglia. Con il favore delle tenebre i due soldati si spingeranno nell'accampamento dell'armata cristiana, uccidendo diversi campioni nel sonno.
Consigliato per tutti i gusti e per tutte le età.