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7 gennaio 2012 6 07 /01 /gennaio /2012 13:15

" Una Fiat milletrecento va nella notte sull'autostrada che porta dal lavorare al mare e viceversa.

Dentro il milletrecento c'è:

Il padre che ha i nervi.

La madre che ha sonno.

Il figlio che ha sete.

La figlia che le scappa.

Stanno tornando da una vacanza di tre giorni al mare l'albergo non era sul mare c'eran zanzare le cotolette eran dure.

La madre dice appena vedi un'area di servizio fermati.

Il padre dice io non mi fermo la prossima mi fermo quella dopo.

Il figlio dice io ho sete subito.

Il padre dice ho detto la prossima qua nella Fiat comando io. La figlia sta per dire qualcosa ma la mamma la blocca se no quello è capace di fermarsi alla prossima dopo la prossima dopo la eccetera.

La luna sta nel cielo imbarcadero del gran mistero, passano grossi camion transeuropei carichi di surgelati, residui radioattivi e maiali tristi.

Un Tir sorpassa la Fiat e il padre sportivamente dice:

'Si ammazzasse!'

Un chilometro più avanti c'è un incidente con cartocci di macchine, benzina per terra, topazi di parabrezza, ambulanze, polizia e numerosi curiosi sanguinari.

'Papà fermiamoci' dice il figlio speranzoso 'forse ci sono dei morti'.

'Non fermarti' dice la moglie 'mi fa senso'.

Il padre pensa come può fare per scontentare tutti. Passa, si ferma un attimo e riparte. Poi commenta:

Non bisogna guidare a quest'ora di notte se non si è abituati, io sono abituato capisco le situazioni un attimo prima, già da dietro mi basta guardare chi è alla guida, se è una donna, se è un uomo con cappello, se è una Prinz, se ha la targa Escursionisti Esteri, se è targata Napoli, se è una donna, se ha l'adesivo col panda, se è uno che sta troppo vicino al volante, se è una macchina gialla, se è una donna, vuol dire che non sanno guidare.

Segue silenzio."

 

Autogrill horror è un racconto scritto nel 1987 da Stefano Benni, scrittore italiano. La trama è incentrata sulle vicende di una famiglia di ritorno dalle vacanze estive; la sosta notturna in un autogrill avrà delle conseguenze imprevedibili. I veri tratti della narrazione horror sono riscontrabili solo nelle ultime righe del racconto, ma lo squallore e l'inquietudine sono una costante della narrazione, descrivendo i tratti di una quotidianità folle e triste.

 

Consigliato per tutti i gusti.

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commenti

M
sempre grandissimo benni...
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